GEOGRAFIA
Il comune di Chiampo è situato nella zona mediana della Valle del Chiampo, una vallata posta ai margini dei Monti Lessini. La valle è delimitata a nord dalla Val d'[Alpone], a nord e ad est dal fiume Agno, prima di aprirsi alla vasta pianura che collega Verona e Vicenza. Il torrente Chiampo, omonimo del paese, scorre attraverso il territorio comunale ed è affluente del torrente Alpone (e, di conseguenza, subaffluente del fiume Adige), nel quale s'immette nei pressi di San Bonifacio, in provincia di Verona.
Si possono individuare due differenti zone del comune: VEDUTA DELLA VALLE DEL CHIAMPO
- la zona montana, a contatto con il sistema dei Lessini, è scarsamente popolata e sfruttata dall'uomo;
- il fondovalle, molto più popolato e ricco di attività agricole, industriali ed economiche, in particolar modo nella parte più meridionale.
Il comune di Chiampo ha molti comuni limitrofi: confina infatti ad ovest e nord-ovest con i comuni di San Giovanni Ilarione e Vestenanova (entrambi in provincia di Verona), a nord con i comuni di Nogarole Vicentino e San Pietro Mussolino e ad est e a sud con i comuni di Arzignano e Roncà.
STORIA
Secondo alcuni studiosi il nome deriva dal latino CAMPUS, ossia ‘campo', secondo altri dalla voce germanica “Klam po”, cioè ‘piccolo Po', riferito al locale corso d'acqua; altri ancora lo fanno derivare da CLAM POSITUS cioè ‘situato in zona nascosta', oppure da CAMPUS, nel senso però di ‘accampamento'. Molti i ritrovamenti, sia di lapidi con iscrizioni latine che di reperti forse dell'età della pietra.
GROTTA DI LOURDES DEL BEATO CLAUDIO
VISTA AEREA DEL CENTRO CHIESA ARCIPRETALE
Nel locale Museo dei fossili si colleziona una serie paleontologica molto nota di reperti collocabili tra i duecento e i cinquanta milioni di anni fa. È certo che i primi insediamenti furono piuttosto antichi e segnati in modo particolare dalle invasioni barbariche. È citata per la prima volta in un documento del 1091 per una donazione di Enrico IV al Monastero di San Felice di Vicenza. In seguito, dopo essere stata di proprietà di signori locali, passò nel 1329, agli Scaligeri e quindi, nel 1338, ai Visconti. Successivamente, nel 1404, entrò a fa parte della repubblica di Venezia e ad essa restò legata fino al trattato di Campoformio. In quel periodo avveniva anche il passaggio al vicariato di Arzignano. Conobbe anche gravi carestie ed epidemie negli anni 1806, 1822 e 1836. Notevole l'emigrazione verso la fine del XIX secolo. Di interesse artistico sono: il Santuario della Pieve, dove si venera una Madonna con Bambino in pietra tenera dipinta, risalente alla fine del Quattrocento, e che conserva altre importanti opere d'arte del XVII e XVIII secolo; una pregevole riproduzione della Grotta di Lourdes; la chiesa arcipretale di Santa Maria e San Martino ricca di opere d'arte sacra di grande pregio, risalenti ai secoli XVI e XVII; la casa Righetto, la casa Capra-Pugliesi e Villa Chiericati, edifici tutti improntati ai modi dell'architettura veneta.
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